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Anglo-normanna, Cultura.

La conquista normanna dell'Inghilterra (1066), favorì la nascita nel Paese di forme letterarie e culturali di impronta francese che si affiancarono alla più antica tradizione letteraria anglosassone. Il primo periodo vide il diffondersi anche in Inghilterra della lingua d'oil, cioè il francese antico, utilizzato sia nelle corti che nelle produzioni letterarie (secc. XI-XII). In seguito, la lingua originaria dei Normanni, a contatto con il dialetto anglosassone, andò progressivamente anglicizzandosi e diede origine al cosiddetto medio inglese, stadio linguistico intermedio nell'evoluzione dalla lingua inglese dalla forma antica (parlata dalle popolazioni anglosassoni) alla forma moderna, caratterizzato dalla coesistenza di elementi lessicali e sintattici di origine anglosassone e di origine francese (secc. XIII-XIV). I Normanni importarono anche nuove tematiche letterarie che si innestarono sulle preesistenti tradizioni celtiche e germaniche. Ai temi storici ed epici di tradizione romanza (le Chansons de geste, i cicli romanzeschi di ambientazione francese o bretone), si affiancarono con successo i romanzi di ambientazione inglese del ciclo arturiano, di origine celtica. Si ebbe quindi una notevole produzione di opere storiche quali l'Estoire des Engleis (1150) di Geoffroi Gaimar, il resoconto in versi della guerra di Scozia (1174) di Jourdain Fantosme, l'Histoire di G. le Maréchal. Dalle Chansons de geste derivarono anche alcuni poemi tra cui Waldef, Horn et Rimenhild, Bovon de Hanstone. Si ebbe inoltre, verso la fine del XII sec., il fiorire di un genere di poesia di tipo francese, ma che si ispirava agli elementi tradizionali inglesi, di cui sono esempi i lais di Maria di Francia e il Tristan di Thomas. Per quanto riguarda la produzione di scritti educativi ed edificanti, si tratta per gran parte di opere tradotte o imitate dal latino, in particolare vite dei santi, di scarso valore letterario. Cospicua fu invece la produzione di opere di divulgazione scientifica, tra cui il Comput (1113) e il Bestiaire (1125) di Philippe de Thaon. Al XIII sec. risalgono vari trattati di carattere enciclopedico tra cui La petite philosophie di Pietro di Peckam e il Mirour de l'Omme di John Gower. L'insegnamento religioso e morale è compendiato in opere come il Sermon di Guichard di Beaulieu; il Roman de Philosophie di Simon de Freine. Complessivamente, si trattò di una cultura povera di originalità e, in campo letterario, pressoché priva di validità espressiva. Il suo interesse è quindi storico, poiché segnò l'ingresso nell'ambito della cultura inglese di temi, modi, forme che contribuirono al suo sviluppo successivo.